Un nuovo tipo di giornalismo è possibile. www.ilsegnonews.it

sabato 1 settembre 2012

VOTO DUNQUE SONO: “Troppi galli ( o maiali? ) a cantar e non fa mai giorno!”


“Un Parlamento rappresentativo. Una spinta dal basso per cancellare il Porcellum. Si tratta di “Io firmo in comune” l’ultima iniziativa lanciata dal gruppo Valigia Blu. Obiettivo: raccogliere le firme per sostenere “Firmo, voto, scelgo”, la campagna referendaria promossa da partiti ed esponenti del centrosinistra per abrogare la legge elettorale vigente. Perché “in un momento drammatico come questo, con il Governo italiano commissariato dall’Europa, il Paese ha più che mai bisogno di un Parlamento pienamente rappresentativo”, in grado di prendere decisioni “impegnative ma condivise da tutti”.
 
Ehi finalmente, mi hai levato le parole di bocca!
Finalmente su Repubblica esce un articolo contro quell’ infausta legge elettorale la  n. 270 del 21 dicembre 2005 che modificò il sistema elettorale italiano, delineando la disciplina attualmente in vigore. Ideata principalmente dal ministro Roberto Calderoli, ma poi definita dallo stesso in un'intervista «una porcata» venne denominata porcellum dal politologo Giovanni Sartori, e sostituì le leggi 276 e 277 del 1993 (cosiddetto Mattarellum), introducendo un sistema radicalmente differente. La legge Mattarellum prevedeva un meccanismo misto, per 3/4 a ripartizione maggioritaria dei seggi, il Porcellum, invece altro non è che un sistema proporzionale corretto, a coalizione, con premio di maggioranza ed elezione di più parlamentari contemporaneamente in collegi estesi, senza possibilità di indicare preferenze.
Direte, in soldoni?
Col sistema maggioritario il partito o la coalizione che avesse ottenuto la maggioranza relativa (anche soltanto per un voto) aveva diritto al 55% dei seggi, nel nostro paese, con la legge Mattarellum, poi era previsto un maggioritario per ¾  dei seggi. In buona sostanza il calcolo avveniva sul 75% dei voti validamente espressi ed il restante 25 % veniva assegnato in maniera proporzionale in base ai più votati, con uno sbarramento per l’accesso in Parlamento al 4% nazionale dei voti ricevuti per partito. Risultato: una certa rappresentatività accompagnata da una possibile instabilità.
Col sistema proporzionale corretto alla Calderoli, ovvero il Porcellum invece, venne assegnata ai partiti la disponibilità assoluta di scegliere chi risultasse eletto oltre ad un premio di maggioranza sproporzionato: va bene la governabilità ma così chi fa da se fa per tre! Risultato: oggi in Parlamento non siede la scelta democratica degli elettori ne la rappresentazione proporzionale degli orientamenti elettorali.
Così ieri quando ho visto quel blog su Repubblica ho pensato “dai che forse l’attenzione è tornata su un punto così cruciale.” Poi ho letto meglio: l’articolo era del 24 Agosto, ma 2011.
Più di un anno fa!
Stamattina apro la solita rassegna online di quotidiani e trovo sul Fatto “ Riforma usa e getta”, ovvero per così dire “alla greca” (che a dirla tutta anche solo intuitivamente non è che proprio suoni benissimo, vista la drammatica crisi anche istituzionale in cui versano Atene e soci) e che a livello elettorale significa: il premio di maggioranza se lo prenderà il partito e non la coalizione, cosicchè gli accordi allargati di coalizione possano essere fatti dopo il voto, nella solita incrollabile perversa logica tutta italiana “ voi votateci che poi noi ci mettiamo d’accordo “, un sistema dunque largamente proporzionale, se non per il bonus al partito che raggiunge il massimo del suo assurdo nel dare il contentino a tutti proprio tutti con:  - liste bloccate per la gioia dei capofila di ogni partito che potranno di nuovo nominare 200 deputati e 100 senatori ma facendo finta di non averlo fatto (a loro insaputa magari?), - il punto salva-lega che ponendo lo sbarramento al 5% o 8% perché un partito possa entrare in Parlamento ma non più su scala nazionale, ma se raggiunta quella percentuale in almeno tre regioni garantirà alla lega padana di salvare capre e cavoli (soprattutto capre!), ed infine il capolavoro: i collegi uninominali proporzionali, ovvero la gente (cioè, tu, io, noi insomma) vota il candidato nel suo collegio ma i voti vengono poi raggruppati per circoscrizione ed assegnati in proporzione perciò non è detto che il più votato in un collegio venga eletto, così come per assurdo non è detto che non passi il meno votato. Alla faccia del “ voto per scegliere chi mi rappresenterà”.
La verità è che ci stanno levando la terra da sotto i piedi !
L’Italia siamo noi italiani e siamo più di 60 milioni, ce lo ricordiamo?? In Parlamento siedono 630 Deputati alla Camera, ridotti nel numero di 508 (per quel che riguarderà la prossima legislatura ad opera della legge di revisione costituzionale votata nel giugno del 2012) e 315 senatori al Senato per un totale di 945 persone oggi e dal prossimo turno elettorale 823. Queste 945 (che nel 2013 saranno 823) Queste 823 persone DEVONO prima di tutto essere espressione del voto popolare sennò casca il concetto di democrazia. Secondo DEVONO essere persone meritevoli ed in quanto tali scelte. Si, SCELTE! Avete capito bene, scelte!  Pago le tasse, vivo in un Repubblica che si definisce democratica, e dunque esercito il mio diritto di voto, ai sensi dell’ articolo 48 della Costituzione Italiana, che recita:
Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età.
Il voto è personale ed eguale, libero e segreto.
Il suo esercizio è dovere civico.
Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.”
Non lo scrivo perché fa figo: lo scrivo perché dannazione ce lo dobbiamo ricordare! Il nostro voto DEVE contare qualcosa e non perché è bello o sembra sensato, ma perché è un diritto che abbiamo, un diritto sancito dalla Costituzione, un diritto che ci dobbiamo impegnare a difendere sempre, perché è il diritto più importante che possediamo: il diritto che ci permette davvero di dire e pensare “ Faccio parte di una nazione che mi rappresenta, (o almeno ci prova!) -  Sono un cittadino e non un suddito! ”.
Ci sono varie iniziative a sostegno di una riforma elettorale come si deve, una riforma che ridia dignità alle elezioni in questo paese. Tutte popolari, gruppi di cittadini che si sono giustamente mobilitati, manca purtroppo un riscontro politico concreto: le segreterie dei partiti o sono in ferie o non sono interessate. Io ve ne elenco alcune, chi avrà voglia di perdere anche solo 2 minuti vada a darci un’ occhiata e magari partecipi! Ci facciamo sentire, che dite?
 
(CVD)

1 commento:

  1. una domanda: il nuovo sistema alla greca garantirebbe più stabilità però? sembrerebbe...

    RispondiElimina