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mercoledì 25 aprile 2012

Ku-China: l'Italia a tavola vista dal Paese asiatico

                                              In diretta da Perugia

La cucina cinese parla sempre più italiano. Almeno in parte. Negli ultimi anni è andata intensificandosi l'importazione di prodotti italiani nel Paese asiatico. Aceto balsamico, vino e olivo d'oliva sono solo recentemente comparsi in ogni supermercato cinese. Ma come è avvenuto questo passaggio? Il made in Italy sul mercato cinese è il frutto di una vera e propria campagna di educazione per informare il Paese asiatico sui prodotti tipici italiani e i relativi usi. I social media, la stampa e la televisione sono stati fondamentali nel diffondere la cucina italiana. Ma non solo. Un contributo fondamentale è fornito dai molteplici blog che parlano dell'enogastronomia made in Italy. Alcuni esempi di questo allargamento interculturale? Negli ultimi anni sono comparse tre gelaterie a Shangay oltre a numerosi ristoranti che promuovono la qualità italiana nel settore della ristorazione. Questo è, però, solo il primo passo. E' necessario che il gemellaggio culinario Italia-Cina prosegua sollevando interesse a riguardo. Deve crearsi un trait d'union che consolidi il tutto. In Cina c'è un detto: "la bontà del vino verrà presto riconosciuta". Ciò evidenzia come vi siano, almeno sulla carta, aspettative e premesse per un'ulteriore diffusione. Si potrebbe, pertanto, affiancare ai grandi eventi in Cina manifestazioni e degustazioni che possano avvicinare ancora di più i cinesi alla nostra cucina. Oltre alla possibilità di creare nuove trasmissioni televisive tematiche. Yang Xiaolei e Lawrence Lo, due tra i più importanti giornalisti televisivi cinesi, con le loro trasmissioni, portano avanti questo progetto. In Cina si conoscono solo due tipologie di pasta. Inoltre sono ignorati alcuni "riti gastronomici" come l'aperitivo e non si conoscono altri tipi di cotture che non prevedano la frittura degli alimenti. Questo esprime le limitate conoscenze che il Paese asiatico possiede. E' necessario andare oltre. Non fermarsi alla conoscenza stereotipata che associa l'Italia a tavola solamente alla pasta e alla pizza. Illustrare la grandissima varietà della cucina italiana all'estero è estremamente attuale. Culturalmente un'occasione appagante. Economicamente una possibilità per entrambi i Paesi. Da non perdere.

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