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lunedì 30 aprile 2012

Antipolitica: non potevamo indignarci prima?

Con l'allontanamento di Silvio Berlusconi da palazzo Chigi, la politica ha perso quell'aspetto buffonesco a cui eravamo stati abituati negli ultimi anni. Il merito non era tutto suo. Tra le file del suo partito, il Popolo della Libertà, i "pessimi elementi" avevano un ruolo di alta caratura. Per non parlare del partito di coalizione, la Lega Nord, portatrice dei valori del "celodurismo" e allo stesso tempo fedele compagna di un governo che ben poco si interessava del cosiddetto federalismo. Ma vogliamo discutere dell'opposizione? Il Partito Democratico, la vera alternativa al governo, il grande partito di centrosinistra. Oppure dell'Unione di Centro, una riproposizione in stile bonsai della Democrazia Cristiana. Oppure l'Italia dei Valori del grande buontempone Di Pietro, ex cane da guardia della politica, ora perfettamente integrato negli ingranaggi istituzionali. Per non parlare degli altri partiti, nati prima e durante la legislatura, che lasciano il tempo che trovano. Il Cavaliere al governo era come un ombrello: tutti sotto di lui, chi a difenderlo chi ad attaccarlo. Bastavano quei due minuti quotidiani per accertare la propria presenza in Parlamento, dichiarazioni standardizzate, qualche urlo, gesto o emissione sonora, e le televisioni avevano qualcosa da mandare in onda, giusto per ricordare che “lavorano” ancora per noi. A quante baggianate abbiamo assistito?
Però il sentimento dell'antipolitica si sta coltivando solo ora. Sembra che il governo tecnico del poco amato Mario Monti non tenga proprio a diventare simpatico ai cittadini. L'aumento indecente della pressione fiscale favorisce questo processo e il continuo mantenimento dello status di casta (dei tagli alla politica non si vede nemmeno l'ombra) infervora gli animi più accesi. Se poi si considera il triste e crescente numero di imprenditori che si tolgono la vita per l'impossibilità di mandare avanti la propria azienda, il disprezzo delle istituzioni avanza a passi da gigante. E queste sono solo alcune cifre dello scenario italiano nel 2012. Dato il quadro della situazione bisognerebbe non lasciarsi trasportare dalla demagogia, come ha suggerito il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano? Io credo che si tratti più di incazzatura, con tutto il rispetto per l'alta carica dello stato.
La posizione politica di ogni individuo va rispettata e tutelata, perché appartenente alla sua sfera privata. Ma è possibile che il popolo italiano si sia reso conto di avere una classe politica inadeguata solo quando si è visto decurtare gran parte dello stipendio? È accettabile per una democrazia avanzata la presenza di corrotti, mafiosi, faccendieri, ladri, arrivisti e trasformisti nelle aule dove si decide il futuro di una nazione? È possibile che non ci vergogniamo di essere rappresentati da certe persone? Bisogna sempre ricordare come il panorama politico attuale è figlio dei governi precedenti. Tutti sono colpevoli. Se questo è un governo criminale, allora gli altri dovremmo accusarli di concorso di reato. Se ciò che vogliamo è una caccia alle streghe allora tutte, ma proprio tutte, devono andare al rogo. Pur sapendo che questo, purtroppo, non ci risolleverà dalla terribile situazione che stiamo vivendo.

5 commenti:

  1. Antipolitica si o no?Forse.
    Non sono un "fan" degli assoluti e secondo me il movimento che sta nascendo e di cui,in parte,condivido il pensiero deve essere visto come un alternativa non come un motivo per disprezzare "la cosa pubblica" e volerne segnare la fine.
    Al momento sinceramente trovo sia qualcosa con moltissimo potenziale ma il problema di fondo che ha è che il suo promotore,bravissimo da quel punto di vista,tende ad oscurare i nuovi volti che promuove.
    La colpa di ciò è da imputarsi anche all informazione,pietosa e assoggettata al volere dei "potenti",che abbiamo in questo paese.
    Spesso sento dire:"io tutti quei felloni che stanno in parlamento li manderei a casa a calci in culo".Chiaramente il termine "felloni" rimpiazza il più comune e utilizzato aggettivo che si rifà ad una parte del membro maschile.Indizio?sono due e sono simmetrici.
    Tornando al mio ragionamento.Ok,condivido l 'indignazione in toto ma mi chiedo:"e poi?".
    Per tutto ci vuole un periodo di transizione e non credo sia il momento giusto per una rivoluzione.Ora,coi problemi che ci sono,ancora più caos non aiuterebbe sicurament, anzi risulterebbe più nocivo.
    Ci vuole un cambiamento questo si.
    Come attuarlo?che mezzo abbiamo?Ammetto di essere un po ignorante in materia,ma vedo nel referendum popolare l unica soluzione possibile
    E ti dirò di più.Sarei ben contento di pagare un referendum che apporti un cambiamento.
    Si potrebbe iniziare semplicemente con
    -accesso al parlamento solo ed unicamente ad incensurati ed in caso di iscrizione all albo degli indagati di un membro,esso,venga sospeso fino al termine delle indagini
    -fissare un tetto massimo salariale sui 100-130 mila euro l'anno.Piu adeguato per un professionista che sceglie la carriera politica.
    -diminuire di almeno la metá l organico.abolire le autoblu e qualsiasi privilegio irrazionale.vuoi andare al cinema?paghi come tutti.

    Ho scritto un pò di getto e dal cellulare quindi passami gli errori di punteggiatura:)

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  2. Ahh quasi dimenticavo una parte importante!
    Vuoi entrare in politica?bene,ma devi avere delle competenze.Devi saper far qualcosa e saperlo fare bene.Son stanco di chiaccheroni,semi analfabeti,ignoranti e approfittatori.
    Gente cosi non merita di lavorare per il bene comune.
    Sara un po drastico lo ammetto ma è il mio pensiero.
    In conclusione per chi non ha voglia di leggere tutto:

    Politica si ma fatta bene e con criterio

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  3. Il cambiamento deve partire dal basso e non dall'alto. Su questo penso che siamo tutti d'accordo. Difficile trovare una soluzione attuabile che possa scalzare la mala politica dal nostro Paese. I politici, d'altra parte, hanno fatto cartello tra di loro e le novità e le nuove generazioni sono mal viste dall'attuale classe dirigente. Il caso Renzi docet. Allo stesso tempo l'informazione non ha nei suoi tratti distintivi la chiarezza e la trasparenza. Qualità che si richiedono alla "nuova" informazione pubblica made in Rai. Nuova- si spera- sotto tutti i punti di vista. Santoro-Freccero chi la spunterà? L'informazione libera e non assogettata al volere politico, come ha dichiarato in questi giorni Monti, è solo un miraggio all'orizzonte o una reale possibilità di cambiamento?

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  4. Io condivido in pieno quanto ha detto Matteo. Credo che i suoi punti pubblicati nel primo intervento siano da prendere come pilastri di un nuovo punto di partenza della politica italiana. Trovo assurdo che ci siano tuttora degli "onorevoli" che siano imputati e che rientrino nei fascicoli di certi pm. Quattro di questi sono stati salvati dal Parlamento nell'ultimo anno, solo uno non è riuscito a scamparla, il povero Alfonso Papa, che è stato commiserato da tutta l'aula quasi fosse un martire. Certo non possiamo aspettarci molto da certe persone. Il pluri-indagato Marcello "faccio tutto io" Dell'Utri poco tempo fa dichiarava pubblicamente che Vittorio Mangano era il suo eroe. Per non parlare di Casini che definì "persona onesta" il buon Salvatore Cuffaro, condannato per favoreggiamento a Cosa nostra. Tutti questi personaggi prendono migliaia di euro al mese.

    Credo che il tetto massimo di stipendio si possa abbattere ancora di più caro Matteo. Invece per quanto riguarda l'abolizione di buona parte dei parlamentari credo che il problema sia un altro. Non sono solo i parlamentari a dover diminuire. Hai idea di quante persone ci siano all'interno della Pubblica Amministrazione? Hai idea di quanti dipendenti si serve ogni singolo ministero, con o senza portafoglio? Allora parallelamente a queste riforme costituzionali, praticamente impossibili da applicare per via della maggioranza necessaria, dovremmo snellire tutta la Pubblica Amministrazione, partendo dall'alto però! Non dal basso come suggeriscono sempre i tecnici e i politici. Certo, i loro raccomandati se li piazzano in posizioni di rilievo, mica allo sportello del comune x.
    Ripeto: questa è demagogia? Allora sono fiero di essere un demagogo.

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  5. Quando parlo di cambiamento dal basso intendo che la mala politica deve essere scalzata da noi cittadini tutti. Innanzittutto con l'informazione. Sana e corretta. Purtroppo con i privilegi acquisiti i piani alti della politica non si taglieranno le risorse da soli. Noi cittadini dobbiamo essere i primi a vigilare e denunciare. Solo così le cose potranno cambiare.

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