“Un Parlamento rappresentativo. Una spinta dal basso per cancellare il Porcellum. Si tratta di “Io firmo in comune” l’ultima iniziativa lanciata dal
gruppo Valigia Blu. Obiettivo: raccogliere
le firme per sostenere “Firmo, voto, scelgo”, la campagna referendaria promossa da partiti ed esponenti del
centrosinistra per abrogare la legge elettorale vigente. Perché “in un momento drammatico come questo, con il Governo italiano
commissariato dall’Europa, il Paese ha più che mai bisogno di un Parlamento
pienamente rappresentativo”, in grado di prendere decisioni “impegnative ma condivise da tutti”.
Ehi
finalmente, mi hai levato le parole di bocca!
Finalmente
su Repubblica esce un articolo contro quell’ infausta legge elettorale la n. 270 del 21
dicembre 2005 che modificò il sistema elettorale italiano,
delineando la disciplina attualmente in vigore. Ideata principalmente dal
ministro Roberto Calderoli, ma poi definita dallo stesso in
un'intervista «una porcata» venne denominata porcellum dal politologo Giovanni Sartori, e sostituì le leggi 276 e 277 del 1993 (cosiddetto Mattarellum), introducendo un sistema radicalmente
differente. La legge Mattarellum
prevedeva un meccanismo misto, per 3/4 a ripartizione maggioritaria dei seggi, il Porcellum, invece altro non è che un sistema proporzionale corretto, a coalizione, con premio di maggioranza ed
elezione di più parlamentari contemporaneamente in collegi estesi, senza
possibilità di indicare preferenze.
Direte, in soldoni?
Col sistema
maggioritario il partito o la coalizione che avesse ottenuto la
maggioranza relativa (anche soltanto per un voto) aveva diritto al 55% dei
seggi, nel nostro paese, con la legge Mattarellum, poi era previsto un
maggioritario per ¾ dei seggi. In buona
sostanza il calcolo avveniva sul 75% dei voti validamente espressi ed il
restante 25 % veniva assegnato in maniera proporzionale in base ai più votati,
con uno sbarramento per l’accesso in Parlamento al 4% nazionale dei voti
ricevuti per partito. Risultato: una certa rappresentatività accompagnata da
una possibile instabilità.
Col sistema proporzionale corretto alla Calderoli,
ovvero il Porcellum invece, venne assegnata ai partiti la disponibilità
assoluta di scegliere chi risultasse eletto oltre ad un premio di maggioranza
sproporzionato: va bene la governabilità ma così chi fa da se fa per tre! Risultato:
oggi in Parlamento non siede la scelta democratica degli elettori ne la
rappresentazione proporzionale degli orientamenti elettorali.
Così
ieri quando ho visto quel blog su Repubblica ho pensato “dai che forse
l’attenzione è tornata su un punto così cruciale.” Poi ho letto meglio:
l’articolo era del 24 Agosto, ma 2011.
Più
di un anno fa!
Stamattina
apro la solita rassegna online di quotidiani e trovo sul Fatto “ Riforma usa e getta”, ovvero per così
dire “alla greca” (che a dirla tutta
anche solo intuitivamente non è che proprio suoni benissimo, vista la
drammatica crisi anche istituzionale in cui versano Atene e soci) e che a
livello elettorale significa: il premio di maggioranza se lo prenderà
il partito e non la coalizione, cosicchè gli accordi allargati di coalizione
possano essere fatti dopo il voto, nella solita incrollabile perversa logica
tutta italiana “ voi votateci che poi noi ci mettiamo d’accordo “, un sistema
dunque largamente proporzionale, se non per il bonus al partito che
raggiunge il massimo del suo assurdo nel dare il contentino a tutti proprio
tutti con: - liste bloccate per la gioia
dei capofila di ogni partito che potranno di nuovo nominare 200 deputati e 100
senatori ma facendo finta di non averlo fatto (a loro insaputa magari?), - il
punto salva-lega che ponendo lo sbarramento al 5% o 8% perché un partito possa
entrare in Parlamento ma non più su scala nazionale, ma se raggiunta quella
percentuale in almeno tre regioni garantirà alla lega padana di salvare capre e
cavoli (soprattutto capre!), ed infine il capolavoro: i collegi uninominali
proporzionali, ovvero la gente (cioè, tu, io, noi insomma) vota il candidato
nel suo collegio ma i voti vengono poi raggruppati per circoscrizione ed
assegnati in proporzione perciò non è detto che il più votato in un collegio
venga eletto, così come per assurdo non è detto che non passi il meno votato.
Alla faccia del “ voto per scegliere chi mi rappresenterà”.
La
verità è che ci stanno levando la terra da sotto i piedi !
L’Italia siamo noi italiani e siamo più di 60 milioni, ce lo ricordiamo?? In Parlamento siedono 630 Deputati alla Camera, ridotti nel numero di 508 (per quel che riguarderà la prossima legislatura ad opera della legge di revisione costituzionale votata nel giugno del 2012) e 315 senatori al Senato per un totale di 945 persone oggi e dal prossimo turno elettorale 823. Queste 945 (che nel 2013 saranno 823) Queste 823 persone DEVONO prima
di tutto essere espressione del voto popolare sennò casca il concetto di
democrazia. Secondo DEVONO essere persone meritevoli ed in quanto tali scelte.
Si, SCELTE! Avete capito bene, scelte! Pago le tasse, vivo in un Repubblica che si
definisce democratica, e dunque esercito il mio diritto di voto, ai sensi dell’
articolo 48 della Costituzione Italiana, che recita:
“ Sono elettori tutti i
cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età.
Il voto è personale ed eguale, libero e
segreto.
Il suo esercizio è dovere civico.
Il diritto di voto non può essere
limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile
o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.”
Non lo scrivo perché fa
figo: lo scrivo perché dannazione ce lo dobbiamo ricordare! Il nostro voto DEVE contare qualcosa e non
perché è bello o sembra sensato, ma perché
è un diritto che abbiamo, un diritto sancito dalla Costituzione, un diritto
che ci dobbiamo impegnare a difendere sempre, perché è il diritto più
importante che possediamo: il diritto che ci permette davvero di dire e pensare
“ Faccio parte di una nazione che mi rappresenta, (o almeno ci prova!) - Sono un cittadino e non un suddito! ”.
Ci sono varie
iniziative a sostegno di una riforma elettorale come si deve, una riforma che
ridia dignità alle elezioni in questo paese. Tutte popolari, gruppi di
cittadini che si sono giustamente mobilitati, manca purtroppo un riscontro
politico concreto: le segreterie dei partiti o sono in ferie o non sono
interessate. Io ve ne elenco alcune, chi avrà voglia di perdere anche solo 2
minuti vada a darci un’ occhiata e magari partecipi! Ci facciamo sentire, che
dite?
(CVD)