GENOVA. È
stata inaugurata il 13 giugno la quattordicesima edizione del Suq. La
postazione è la struttura di Renzo Piano presso il Porto Antico, che
d'inverno ospita la pista di pattinaggio e d'estate una discoteca.
Carta di identi-libertà era presente all'evento e, essendo
tra i primi cento visitatori della struttura, ha ricevuto un omaggio.
Si tratta di un Eco-kit contenente alcune importanti indicazioni
sulla necessità di effettuare la raccolta differenziata e gadget
vari. Apprezziamo, ringraziamo e ci congratuliamo per l'iniziativa.
Il Festival
è da vivere più che da descrivere. Le sensazioni sono strane e
piacevoli. Sembra di venire immersi in un mondo parallelo. Passiamo
sotto una tenda africana, osserviamo borse e vestiti di uno stand
sudamericano, e veniamo accolti da profumi a noi ignoti. Tante
nazionalità, tante culture, tante religioni e tanti sorrisi.
Ce n'è per
tutti i gusti. Infatti all'interno del Suq si possono trovare sia
abiti e accessori, ma anche cibi e bevande tipiche. La quantità di
persone accorse all'apertura del Festival è stata davvero
impressionante. Abbiamo provato a fare qualche domanda ai proprietari
dei banchetti, ma erano indaffarati con i clienti accorsi in
numerosi. Ma nei pressi di uno stand senegalese incontriamo Oumar,
che ha voglia di fare quattro chiacchiere con noi. «È
una grande esperienza, lo faccio da tre anni».
Ci parla anche di un altro festival che si svolge a Comacchio, a cui
parteciperà. «Non siamo più nel 1800 – prosegue Oumar –, siamo
nel 2012 e dobbiamo costruire un nuovo mondo». Non perde mai il
sorriso, eccetto quando gli domando se fosse possibile un'iniziativa
di questo tipo a livello nazionale. La sua risposta è stata uno
sguardo, la tipica espressione di chi vuole dire “Ma dove vivi?”.
Prima di lasciarci abbiamo anche parlato di calcio, essendo tifosi di
due squadre rivali. Forse è anche questo il Suq. Non importa di che
cosa si parli: viene data l'opportunità di discutere ed esprimere
idee e pensieri con altre persone. Questo non solo permette di
annullare le differenze. Molto di più. Ci permettere di cogliere ciò
che abbiamo in comune con l'altro. E solo allora noteremo che siamo
più simili di quanto ci aspettassimo.
Che carino questo articolo! Mi hai fatto davvero venir voglia di vivere questo piccolo mondo multiculturale!!!
RispondiEliminaGrazie Val, è davvero interessante e ti consiglio di andarci, amenoché tu non l'abbia già fatto. Potrai trovare tante cose interessanti e tanti cibo etnico, insomma un'occasione per passare una serata diversa!
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