Alla fine il colpevole, come nei migliori gialli, è
spesso il maggiordomo. A destare clamore è che questa volta il
colpevole non è un maggiordomo ma il maggiordomo
di casa Ratzinger. Il "Corvo del Vaticano" come è stato
prontamente battezzato Paolo Gabriele, da sei anni a diretto servizio
del Papa. Le colpe a suo carico sarebbero quelle di violazione della
corrispondenza di un capo dello Stato e, dunque, attentato alla
sicurezza del Paese, la Città del Vaticano. Fiumi di parole su di
lui soprattutto da parte dei rappresentanti della Chiesa indignati e
fortemente addolorati per quelle carte segrete uscite
dall'Appartamento vaticano. Indignati e addolorati o più
concretamente preoccupati per la vicenda dei "Vatican leaks"?
Mai come adesso la Curia appare ferma e intenzionata a combattere
coloro che attentano alla sicurezza pontificia. Parole dure,
posizioni ferree, nessuno sconto e pena massima. Qualcuno addirittura
ha avuto l'intenzione di rimettere il mandato poi, rassicurato dalla
nascente Commissione di inchiesta sui corvi, ha cambiato idea. Vero Bertone? Un affronto questo che ha messo in
ginocchio la Santa Sede. Addirittura secondo la stessa <<un
vero e proprio colpo di stato>> che ha intaccato, forse
irrimediabilmente, l'immagine della Chiesa. Ma cosa conterranno
queste carte segrete del Papa? Quali i contenuti? La Chiesa, cerchia
ristretta e club tra i più esclusivi al mondo, vacilla. È
giunto il momento di maggior chiarezza e trasparenza. Ma intanto per
Paolo Gabriele, il capro espiatorio della mala-Chiesa, arriverà
presto il conto della giustizia: rischia trent'anni di carcere. Se la
pena venisse confermata lo scandalo risulterebbe un altro. Come
giustificare i 9 anni e sei mesi per Don Seppia il parroco di Sestri
Ponente condannato per violenza sessuale su minore, tentata induzione
alla prostituzione minorile e offerte plurime di droga? Per quanto il
paragone sia solo potenziale, non essendo ancora stabilita la pena
per Paolo Gabriele, è giustizia questa? Ecco il messaggio che passa
tra le righe da parte dell'incrinata Chiesa: abusare di minori e
reato più lieve rispetto ad una fuga di notizie. Se l'immagine è
davvero compromessa la causa non è certo attribuibile al mistero
della carte segrete. Se la credibilità della Santa Sede è andata
perduta le cause sono senz'altro più profonde e senza dubbio meno
allo scoperto. Il corvo è innocuo rispetto ad uccelli rapaci. E la
Chiesa trema. O , forse, trama.
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