Quando è troppo è troppo. Ci mancava solo questa. Il personaggio
sulla bocca di tutti. La consigliera regionale più sexy e più
indegna che questo paese abbia mai avuto. Ma questa società ormai
accetta tutto. Lo spettacolo e l'informazione vengono mischiate e
senza riuscire a distinguerle. È normale trovare una politica su una
passerella di moda, tanto quanto in un reality o negli spettacoli
pseudogiornalistici del pomeriggio. Per cui Nicole Minetti che sfila
mezza nuda finisce in televisione come un fatto di costume. Dovrebbe
essere uno scandalo politico.
Sarebbe corretto riportare le dichiarazioni della Minetti. Anche per
rispettare lo spirito giornalistico puro. Ma a volte certe stronzate
– scusate – non si possono né ascoltare né riportare. Viviamo
in una società in cui l'apparire non è solo una questione di stile.
È un biglietto da visita per la reputazione e la serietà di una
persona. Ora, se una donna si mette a sfilare davanti a tutta Italia,
mettendo in vista le sue forme, con fare provocatorio, difficilmente
rende l'idea di essere una professionista. Perlomeno della politica.
Già i nostri politicanti hanno i loro vizi: sono ladri, massoni,
voltagabbana, mafiosi e via discorrendo. Se si mettono a fare i
modelli la situazione diventa deprimente. Si presenta una possibile
escalation senza fine. Allora perché non fare un film porno? No
Nicole, stavo scherzando!
Ma è la presunzione della Minetti che risulta davvero irritante. La
consigliera regionale dopo lo scandalo Ruby – accusata di
favoreggiamento della prostituzione – è riuscita a restare a
bordo della nave Lombardia. Non si è dimessa e il partito ha pensato
bene di tenersela stretta. Sguazza in ciò che rimane del Pdl con
superba dimestichezza. Tiene palesemente Berlusconi per le palle.
Ripete che non ha la minima intenzione di abbandonare la politica –
il comune denominatore dei politicanti italiani. Poi quando le viene
contestata l'inaccettabilità del doppio ruolo politica-modella, dice
che non ci vede nulla di male. Anzi, conferma che non ha la minima
intenzione di rinunciare al vitalizio. Una questione di soldi, di
sicurezza dalla legge, più che una questione di faccia.
Signori e signore, questo elemento vota in consiglio regionale per
questioni di cruciale importanza. Ha in mano la sanità della
Lombardia. È vergognoso avere una donna a rappresentare il popolo
italiano con un curriculum da quattro soldi come quello della
Minetti. Laurea incerta, immischiata nel giro della prostituzione,
persino minorile, incerta attività politica dopo una breve carriera
da showgirl, attività da fotomodella in salsa hard.
D'altronde non si può pretendere molto. È terribilmente noto come
la televisione e il cinema italiano abbiano modificato la testa degli
italiani. Valori materiali hanno preso il posto dei vecchi valori
simbolici. L'aspetto fisico e l'ignoranza hanno sovrastato il
sentimento e la cultura. Per non essere guardati storti per strada, è
meglio far notare la propria eccitazione di fronte a una donna nuda
piuttosto che un'indignazione per lo squallore a cui siamo arrivati.
Finché i primi commenti a questo episodi saranno “Si, però quanto
è figa?” non andremo da nessuna parte. Come al solito.